Ma cosa vuole dirci la canzone?
Rabbia,rammarico e ribellione alla società:temi tanto attuali come antichi.
In un intervista rilasciata a MusicRadar,Bob Rock parlò diecendo che Hetfield "Aveva usato molto lo screaming negli anni, ma adesso voleva seguire una nuova strada. Non aveva mai cantato le armonie, doppiava solo le tracce vocali. Gli dissi che avremmo ascoltato la sua voce in cassa e non in cuffia e la differenza dopo essersi ascoltato fu abissale, la sua voce aveva tutta un'altra dimensione: calda, profonda e grande, riusciva a colpirti". e che c'era nella canzone una forte dimensione personale, in quanto il cantante cerca di espiare i suoi demoni e problemi causatogli di suoi problemi familiari subiti durante l'infazia
L'artista stesso conferma :"Ho vissuto la mia vita per le altre persone. Ho cercato di dare piacere a chiunque senza mai darmi tregua e, alla fine della giornata, dare la colpa a tutti invece che a te stesso non è esattamente assumersi le proprie responsabilità".
(sitografia :https://stonemusic.it/57159/metallica-lalienazione-e-il-rimorso-di-hetfield-in-the-unforgiven/)
Da ciò traiamo che la canzone non è che un urlo di ribellione al peso delle ingiustzie che l'artista,e in generale tutti quanti,subiamo dalla vita sin da una giovane età,che ci appesantiscono,ci fanno retrocedere,ci chiudono nella nostra testa e nei nostri penseri negativi.E' un caprio espratorio per quel desiderio di ridare all'universo tutto il male che una persona si tiene dentro.
"Tu mi etichetti,io ti etichetterò
Perciò ti nomino imperdonato"
Rassegnazione,rabbia,molta rabbia,e la tipica sanguinosità dei testi dei Metallica,sono esattamente quello che ha attratto i giovani degli anni '80,desiderosi di,letteralmente,prendere a schiaffi la società che li prendeva a manganellate.
Il giovane protagonista della canzone, "subdued" (sottomesso) e costretto a seguire le regole altrui, richiama il concetto di morale degli schiavi di Nietzsche , in cui l'individuo perde la propria volontà di potenza e inizia ad esistere solo per la sua funzionalità,in Nietzsche al padrone,nei Metallica ad una società marcia alla base
Ma ancge Søren Kierkegaard padre dell'esistenzialismo, esplora il conflitto tra l'individuo e le aspettative esterne, sottolineando l'importanza di vivere autenticamente e di fare scelte personali. Il "giovane uomo" della canzone incarna la lotta per trovare un senso in un mondo che soffoca la libertà individuale, un tema che Kierkegaard analizza nel suo concetto di "angoscia" e "disperazione
Il tema dell'alienazione e della mancanza di libertà nel testo di "The Unforgiven" si collega al pensiero di Jean-Paul Sartre. Per Sartre, l'uomo è "condannato a essere libero", ma spesso si ritrova intrappolato in un'esistenza inautentica, condizionata dagli altri (l’"inferno sono gli altri") e dalla paura di assumersi responsabilità. L'incapacità del protagonista di vivere una vita libera lo riflette.
Albert Camus esplora il concetto di assurdo, cioè il conflitto tra il desiderio umano di significato e il silenzio dell'universo. Il vecchio della canzone, che muore con rimpianto, richiama la figura dell’uomo che, incapace di accettare l’assurdo, si lascia sopraffare dal senso di fallimento. La lotta incessante del protagonista riecheggia il mito di Sisifo, ma senza la presa di coscienza liberatrice.
La critica di Michel Foucault al potere e alle istituzioni che disciplinano il corpo e la mente si sposa bene con il tema della canzone. Il "giovane uomo" è vittima di un sistema che impone regole e lo controlla, privandolo della sua volontà e della capacità di autodeterminarsi. Questo rispecchia il concetto foucaultiano di "biopolitica", in cui il potere disciplina l’individuo fin dalla nascita.
(sitografia:wikepedia)